
I fondi sono stati stanziati anche per maestri e scuole di sci
Il settore sciistico è stato uno dei più penalizzati dalla pandemia. Mentre la maggior parte dei comprensori si avvia verso la riapertura in vista della stagione invernale, Governo e Regioni hanno pensato in questi mesi a diverse misure per aiutare il comparto.
Lo scorso marzo il Governo ha attivato un fondo da 430 milioni di euro destinati agli esercenti attività di impianti di risalita a fune che si trovano all’interno dei comprensori sciistici.
Deve essere ancora stabilito come suddividere i fondi e, per accedervi, le imprese devono fare richiesta tramite l’apposito format pubblicato sul sito del Ministero del Turismo. Il termine massimo entro cui presentare le istanze è fissato alle 17 di martedì 23 novembre.
Lo scorso aprile, inoltre, era stata annunciata la possibilità per le località montane di poter usufruire di tutta un’altra serie di misure: 40 milioni di euro destinati ai maestri di sci iscritti negli appositi albi professionali e altri 230 milioni di euro per aiutare gli “esercenti attività di impresa turistica di beni e servizi al pubblico nei comuni appartenenti al comprensorio sciistico”.
I 230 milioni venivano così ripartiti: 115 milioni di euro alle province autonome di Trento e Bolzano e 115 milioni di euro per le altre Regioni.
Il bando per farne richiesta deve ancora essere pubblicato, ma le linee d’intervento sono già state rese note. La misura base per i maestri di sci sarà di 500 euro, quella per i maestri di sci liberi professionisti di 4500 euro, a cui si aggiungerà un 30% sulla media del fatturato degli ultimi tre anni per chi, a causa del covid, ha perso oltre il 30% in ricavi. La stessa cifra sarà data alle scuole di sci, per ciascun maestro regolarmente iscritto e socio della stessa, aumentata del 30% in caso di perdita del fatturato di oltre il 30% causa covi.
La giunta regionale del Veneto ha approvato un bando, dal valore complessivo di 3,3 milioni di euro, che verrà attivato tramite Unioncamere, su iniziativa dell’assessore al turismo Federico Caner. I fondi saranno così ripartiti: 800mila euro per le scuole di sci e 2.586.673,66 euro per i maestri di sci, eventualmente riorganizzabili in caso di mancato esaurimento delle risorse. In particolare, ai maestri di sci verrà assegnato un contributo forfettario di 250 euro, a cui si aggiungeranno 600 euro per chi è diventato maestro dopo marzo 2020, fino ad arrivare a 8 mila euro parametrati sul reddito percepito negli ultimi tre anni
Anche il Friuli-Venezia Giulia, su proposta dell’assessore alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini, attiverà un bando per i maestri di sci iscritti all’albo. In questo caso si tratta di un totale di 1.348.373,56 euro. Di questi, 1.140.000 euro andranno ai singoli maestri, con un ristoro fisso di 500 euro e uno variabile parametrato al reddito degli ultimi tre anni. I restanti 208.373,56 euro sono destinati alle scuole di sci
Già esaurito il bando in Valle d’Aosta, che prevedeva lo stanziamento di 3.948.058,76 euro destinati al 97% ai maestri di sci e al 3% alle scuole, che avevano a disposizione un ulteriore milione di euro.
Valido per le strutture alberghiere e turistiche e le agenzie di viaggio in tutta Italia c’è ancora tempo, per chi ha fatto domanda entro il 31 dicembre 2020, per utilizzare il bonus vacanze. L’incentivo, fino a un massimo di 500 euro per le famiglie dai tre componenti in su, consiste in uno sconto in fattura dell’80% del servizio richiesto e di una detrazione d’imposta del 20% da inserire nella dichiarazione dei redditi.
di: Filippo FOLLIERO
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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