Secondo l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di una tregua armata e resta la stangata per i consumatori
Calano i prezzi dei carburanti. Secondo i dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica dopo la pausa impalpabile di settima scorsa, la benzina scende per la seconda volta, anche se impercettibilmente, attestandosi a 1,747 euro al litro. Anche il gasolio diminuisce a 1,611 euro al litro. Non si salva invece chi usa il Gpl che sale a 0,835 euro al litro. In un anno il Gpl è rincarato del 39,9%.
Nonostante i cali, secondo l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di una tregua armata e rimane la stangata per le tasche dei consumatori. «Anche se da due settimane i prezzi sono scesi, va ricordato che da ottobre a oggi, la benzina ha sfondato la soglia di 1,7 euro, il gasolio quella di 1,6, il Gpl quella di 80 cent. In meno di due mesi, dal 27 settembre, un pieno di benzina da 50 litri costa 3 euro e 53 cent in più, con un’impennata del 4,2%, uno di gasolio 4 euro e 39 cent, +5,8%. Un balzo spropositato, una stangata con effetti deleteri su inflazione e consumi. Per questo il Governo deve sterilizzare questi aumenti, riducendo le accise di benzina e gasolio di almeno 20 cent, riportando così i listini a livelli accettabili – ha detto il presidente Massimiliano Dona. – In un anno esatto, dalla rilevazione del 23 novembre 2020, quando la benzina era pari a 1.393 euro al litro e il gasolio a 1.264 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 17 euro e 68 cent in più per la benzina e 17 euro e 36 cent in più per il gasolio, con un’impennata, rispettivamente, del 25,4% e del 27,5%. Un salto che equivale, su base annua, a una stangata pari a 424 euro all’anno per la benzina e a 417 euro per il gasolio».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI
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