
Il sondaggio annuale mette in luce la situazione di rischio di credito nel Paese
Secondo quanto emerge dai risultati del sondaggio annuale condotto da Atradius, colosso olandese globale di assicurazione del credito, sui comportamenti di pagamento tra aziende a livello internazionale, in Europa è in aumento la percentuale di fatture insolute alla scadenza.
Lo scorso anno si parlava del 47% del valore totale delle fatture relative ad operazioni commerciali tra aziende, mentre quest’anno si arriva al 53%.
Aumentano anche i crediti inesigibili su fatture emesse: il dato sui ritardi sale al 56% del valore delle fatture emesse, poco sopra la media europa.
Nel corso del 2021 in Italia tre aziende su cinque facenti parte dei settori agroalimentare, siderurgico e del tessile/abbigliamento hanno dichiarato di aver fatto ricorso a un’assicurazione del credito commerciale per proteggere i flussi di cassa. Sembra, infatti, che il peggioramento dello scenario di rischio abbia stimolato il ricorso all’assicurazione dei crediti.
E per il 2022 cosa possiamo aspettarci? Tre quarti delle imprese intervistate, divise tra Asia, Nord America ed Europa, prevedono di mantenere l’attuale approccio. Il 70% pensa che avrà una cresciuta del business. Il 46% prevede di ricorrere al credito commerciale con la stessa frequenza di quest’anno, mentre il 25% intende concedere dilazioni di pagamento più lunghe ai propri clienti quale forma di finanziamento a breve termine. Ad agevolare questi processi, l’adozione in modo permanente delle tecnologie digitali, già utilizzate in modo più frequente rispetto al passato nell’ambito dello smart-working e dell’e-commerce.
«È di pochi giorni fa la decisione della Commissione Europea di prolungare a fine giugno 2022 la vigenza di misure di supporto al tessuto economico-produttivo, per agevolarne la transizione verso la ripresa e minimizzare le criticità che potrebbero indebolirne la sostenibilità – ha spiegato Massimo Mancini, country director di Atradius – nonostante larga parte del tessuto economico-produttivo italiano si sia mostrato in questi anni resiliente nel saper fronteggiare la crisi pandemica, la messa in campo di ulteriori misure a supporto delle PMI, in tema di investimenti e agevolazioni di accesso a fonti esterne di finanziamento, è un chiaro segnale della necessità di un ulteriore sforzo per il 2022. Questo non può che trovare il suo logico corollario nella maggiore consapevolezza da parte delle aziende, rafforzata dall’esperienza della pandemia, verso la protezione del business dal rischio di insolvenza dei clienti. Solo così si potrà parlare di ripresa prima di tutto sostenibile, ma ancor più importante di lungo periodo».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: