
Nel mirino finisce il suo software di sorveglianza, Pegasus, sugli smartphone Apple senza che l’utente ne sia a conoscenza o ne abbia il consenso
Apple fa causa al produttore israeliano di software di sorveglianza Nso Group per aver hackerato gli iPhone di alcuni utenti. La società di Cupertino ha accusato l’azienda israeliana di aver sviluppato tecniche di hacking per installare il suo software di sorveglianza, Pegasus, sugli smartphone Apple senza che l’utente ne sia a conoscenza o ne abbia il consenso.
La causa rappresenta un nuovo attacco per il produttore di software di sorveglianza dal 2019, quando WhatsApp ha accusato Nso di aver inviato malware a 1.400 dei suoi utenti. Nso aveva contestato tali accuse, sostenendo che i suoi prodotti sono utilizzati dai servizi di intelligence del Governo e dalle forze dell’ordine per combattere il terrorismo e la criminalità.
A inizio novembre l’amministrazione Biden ha inserito il gruppo Nso nella lista delle società con divieto di esportazione per sanzionare questo presunto comportamento, impedendole di ottenere alcune tecnologie statunitensi. La mossa potrebbe rendere più complicato per l’azienda concludere contratti con clienti internazionali.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/WU HONG
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