
Ad ottobre era stata comunicata un’efficacia del 50%. L’analogo farmaco prodotto dalla rivale Pfizer avrebbe un’efficacia ben più elevata, pari al 90%
Altre cattive notizie arrivano dal fronte anti-Covid. Dopo la scoperta di una nuova variante africana, che sta creando il panico in Europa, ora si apprende che la pillola targata Merck è in grado di ridurre il rischio di ospedalizzazione o morte per pazienti con sintomi lievi o moderati del 30%: molto meno di quanto previsto a inizio ottobre, quando le prime evidenze avevano mostrato un’efficacia al 50%.
A comunicare l’aggiornamento è stata la stessa azienda, spiegando che ora sono disponibili i dati di tutti i partecipanti iscritti nel trial (1.433 persone). In questa popolazione il farmaco ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte dal 9,7% calcolato nel gruppo placebo al 6,8% del gruppo trattato con molnupiravir, per una riduzione assoluta del rischio del 3,0% e una riduzione del rischio relativo del 30%. Sono 9 i decessi che sono stati segnalati nel gruppo placebo, uno invece nel gruppo trattato con molnupiravir.
Queste analisi supplementari sono state condivise con la Fda e saranno presentate al comitato specializzato dell’ente americano il 30 novembre. Il farmaco è già stato autorizzato per l’uso nel Regno Unito, mentre l’Ema sta riesaminando la domanda di autorizzazione per l’immissione in commercio, che dovrebbe avvenire in seguito a un parere scientifico positivo.
L’analogo farmaco prodotto dalla rivale Pfizer (sviluppato senza il supporto dell’alleata vaccinale Biontech) avrebbe un’efficacia ben più elevata, pari al 90%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: REUTERS/Brendan McDermid
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