
Alta incertezza, tuttavia, a causa della scarsità di materie prime e risalita dei contagi
Buone notizie sul Pil italiano arrivano dalla congiuntura flash di novembre del Centro Studi di Confindustria. Stando a quanto si legge, “grazie al robusto rimbalzo del terzo trimestre e ai dati migliorati per il primo, il 2021 potrebbe chiudersi con un Pil italiano a +6,3/6,4%, più di quanto previsto in ottobre“.
Se così fosse, “si tornerebbe al livello pre-Covid nel primo trimestre 2022, risultato non scontato visti i mancati recuperi nelle crisi precedenti“.
Nel quarto trimestre, tuttavia, “si sta delineando l’atteso rallentamento, per la scarsità di materie prime e semilavorati e la risalita dei contagi in Italia e in Europa, che fanno perdurare l’alta incertezza“.
Bene i consumi privati, che si stima continuino a risalire nel terzo e quarto trimestre: la fiducia dei consumatori a ottobre-novembre è “diminuita poco, rimanendo alta“, mentre gli ordini dei produttori di beni di consumo “hanno recuperato ancora“.
Al contrario, gli “alti prezzi dell’energia fanno da freno“. L’industria rallenta “ma è in crescita“, così come gli investimenti crescono, i servizi continuano a recuperare e gli occupati sono in risalita. Frena, invece, l’export italiano di beni.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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