Il Pnrr prevede l’inserimento di nuove figure nelle Regioni per semplificare e accelerare le procedure
Così come indicato nel Pnrr, l’Italia ha avviato il processo di selezione per 1000 nuovi incarichi amministrativi nelle Regioni, e lo fa tramite la nuova piattaforma inPa presentata dal ministro Brunetta qualche giorno fa (ne parlavamo qui). Le posizioni aperte sono incarichi di collaborazione triennale rivolti a figure che dovranno supportare le Regioni e le Province autonome nei processi di semplificazione e digitalizzazione indicati fra gli obiettivi del piano di resilienza.
Per il conferimento degli incarichi Regioni e Province hanno a disposizione un fondo di 320,3 milioni di euro. La ripartizione dei fondi prevede l’inserimento del 40% delle figure nelle Regioni del Sud, mentre il restante 60% sarà assegnato a Nord e Centro Italia, con 21 cabine di regia regionali a gestire i singoli progetti di assunzione.
«Tutti gli interessati possono oggi candidarsi con un semplice clic» rassicura il ministro Brunetta. Per partecipare a questo processo di selezione dunque è sufficiente inserire il proprio cv sul database di inPa e candidarsi alle posizioni aperte. È su questa piattaforma che verranno incrociati i dati: da un lato i profili professionali e le competenze di chi cerca lavoro, dall’altro i requisiti dell’offerta che sono già stati depositati dalle Regioni al dipartimento di Funzione Pubblica.
Per il supporto dei territori sono richieste diverse categorie di professionisti attinenti a più settori: ambiente ed energie rinnovabili in primis, compreso lo smaltimento dei rifiuti, ma anche edilizia e urbanistica, infrastrutture digitali e appalti.
Parliamo quindi di ingegneri, architetti, geometri, ma anche biologi, chimici e fisici innanzitutto. Sono poi aperte posizioni anche per esperti di diritto e dell’ambito gestionale, professionisti con competenze It e digitali, informatici, statistici e infine agronomi.
A tutte queste figure sarà assegnato il compito di accelerare le procedure in atto, recuperare quelle in ritardo e in generale semplificare progetti di investimento, appalti, autorizzazioni ambientali e tutte le procedure complesse che rallentano l’operato della Pubblica Amministrazione.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI
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