
Altri due miliardi per fisco e bollette ma per i sindacati non basta e c’è aria di sciopero. Oggi cabina di regia e Cdm
Altri due miliardi in Manovra per fisco e bollette e decontribuzione soprattutto a favore delle fasce di reddito più basse. E’ quanto emerso dal tavolo a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi insieme al ministro dell’Economia, Daniele Franco, e a quello del Lavoro, Andrea Orlando, con i leader di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri.
Il “tesoretto” di due miliardi, ha proposto il Governo secondo quanto riferito dai sindacati, verrebbe utilizzato per 500 milioni per la riduzione dei costi delle bollette e per 1,5 miliardi ad un intervento di decontribuzione limitato al 2022. Da verificare i dettagli che saranno formalizzati con un emendamento del Governo alla manovra che l’esecutivo metterà a punto in un Consiglio dei ministri oggi.
Cgil, Cisl e Uil attendono di vedere come sarà scritto l’emendamento e stamattina ci sarà un nuovo contatto (telefonico) con il premier Draghi. Ma i sindacati si dicono già insoddisfatti dell’incontro avvenuto ieri. Secondo il segretario della Cgil, Maurizio Landini, sono troppo pochi i due miliardi che il Governo vuole stanziare per calmierare il caro bollette e per una decontribuzione una tantum per quest’anno. «Non si è capito chi riguarderebbe, e come verrebbe spesa», ha detto Landini che ha annunciato la possibilità di una mobilitazione che porti allo sciopero generale.
Secondo fonti di palazzo Chigi, ai confederali sarebbe stato spiegato che “”il 47% delle risorse destinate al taglio delle tasse in manovra, andranno ai redditi più bassi“, dati elaborati dal ministero dell’economia. Nel dettaglio ai redditi fino a 15 mila euro andranno 1,1 miliardi, a quelli dai 15 mila a 28 mila euro 2,2 miliardi. Dunque secondo i conti del Mef alle fasce più basse andranno in totale 3,3 miliardi, quasi la metà dei 7 disponibili in manovra per il taglio dell’Irpef.
Ma non basta per i sindacati. «Non vediamo misure incisive sull’evasione e con la riforma dell’Irpef sono penalizzati i lavoratori che guadagnano fino a 20 mila euro – ha rilevato dopo l’incontro il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri. – Anche sulle pensioni non ci sono risposte: abbiamo chiesto di abbassare l’età pensionabile per gli edili, di mettere altre risorse sull’Ape social, di intervenire su opzione donna e di fare un intervento sulla previdenza integrativa. Draghi ha detto che ci saranno ulteriori riflessioni prima del Cdm e che ci sentiremo. Rispetto alle risposte che avremo le organizzazioni sindacali risponderanno a loro volta».
Proprio stamattina Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha convocato la cabina di regia a cui seguirà il Consiglio dei ministri.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / GIORGIO ONORATI
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