Stabili le prime quattro posizioni, con il gruppo LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton in testa
Anche quest’anno Deloitte ci racconta il mondo del lusso con una fotografia: si tratta del Global Powers of Luxury Goods, l’ottava edizione dello studio con il quale si analizzano i risultati dei 100 Top Player del settore Fashion & Luxury nel mondo. La classifica si basa sulle vendite dell’anno fiscale 2020 che, nonostante tutte le difficoltà, si è confermato un buon periodo per il lusso: le 100 aziende presenti nello studio hanno complessivamente generato vendite per un totale di 252 miliardi di dollari.
Le prime posizioni della classifica sono saldamente nelle mani di quattro gruppi: al primo posto si conferma LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton (33,976 milioni di dollari), seguito da Kering (14,93 milioni), The Estée Lauder Companies (14,294 milioni) e Compagnie Financière Richemont. Il beauty e la moda si assestano anche in quinta e in sesta posizione, rispettivamente con L’Oréal Luxe e Chanel. Il primo (e unico) italiano della Top 10 è il gruppo EssilorLuxottica (settimo).
Scendendo ancora troviamo PVH che, nonostante l’ottavo posto, è anche l’unica big a non aver subito contrazioni nelle sue vendite e anzi a crescere (3,8% di vendite in più). Segue Hermès, new entry fra le prime 10 posizioni che registra anche la miglior performance in termini di profitto netto (27,7%).
Per quanto riguarda l’Italia, il nostro Paese ha un ruolo da protagonista nella classifica di Deloitte. Fra le 100 selezionate ben 26 portano il tricolore, grazie ad aziende operanti per due terzi nei comparti di abbigliamento e calzature.
Le aziende leader in questo senso sono, oltre a EssilorLuxottica, anche i gruppi Prada e Giorgio Armani: basti pensare che questo trio, in forma aggregata, assorbe quasi la metà delle vendite di beni di lusso realizzate nel 2020. Fra le new entry nella Top 100 anche Golden Goose, Morellato, Sportswear Company (Stone Island), CrisConf (Pinko) e Damiani.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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