L’emendamento presentato al Senato introdurrebbe un bonus universale e uno sulla base del reddito
La legge di Bilancio va verso un’importante conquista sociale: un emendamento bipartisan presentato al Senato propone infatti l’introduzione di un “bonus psicologo”. Un pacchetto da 50 milioni di euro suddiviso in due tranche, la prima di avviamento (15 milioni) e la seconda di sostegno (35 milioni). Si ragiona sulle modalità di erogazione del bonus, probabilmente distribuito sotto forma di voucher
Come riportato da Il Foglio, il primo aiuto consisterebbe in un bonus da 150 euro per maggiorenni cui è stato diagnosticato un disturbo mentale (al netto di altre agevolazioni in materia) e verrebbe erogato senza limiti di Isee.
Il secondo bonus invece verrebbe distribuito in base al reddito e sarebbe così ripartito: 1.600 euro di bonus con Isee<15mila euro; 800 euro con Isee fino a 50mila; 400 euro per redditi superiori.
L’emendamento è stato proposto trasversalmente e accolto da tutto l’arco politico. A presentarlo la vicepresidente del gruppo dem al Senato Caterina Bini e la vicepresidente della Commissione Sanità Paola Boldrini. Congiuntamente hanno sostenuto la proposta Elisa Pirro (M5s), Tiraboschi (FI), Anna Maria Parente (Iv), Loredana De Petris (Leu), Maria Teresa Bellucci (FdI), Raffaella Marin (Lega), insieme al presidente dell’Ordine degli psicologi David Lazzari.
La misura è prevista nell’ottica di un più ampio progetto di riforma dei servizi sanitari territoriali e mira affrontare in modo diretto e concreto le conseguenze a medio e lungo termine della pandemia, i cui strascichi sono evidenti anche e soprattutto nella salute mentale delle persone.
«Sappiamo dai dati che il disagio psicologico riguarda un 30% di possibili pazienti che non può permettersi di ricorrere allo psicologo e che il SSN non è attualmente in grado di soddisfare con i suoi 5mila psicologi» hanno spiegato le senatrici nel corso della presentazione, aggiungendo anche che il benessere psicologico ha “ricadute anche economiche” oltre a una “valenza culturale“.
di: Marianna MANCINI
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