Le strutture ricettive hanno un tasso stimato di occupazione del 62%
Cosa dobbiamo aspettarci da questo ponte dell’Immacolata? Incertezze e misure restrittive legate all’emergenza sanitaria preoccupano gli italiani, che però non rinunciano del tutto a qualche giorno di riposo. È questo il quadro generale che emerge dalle stime del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti.
Analizzando dati e numeri dei portali online di promozione turistica, si stima che da sabato 4 a mercoledì 8 dicembre si registreranno quattro milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive italiane. Comprendiamo meglio questo dato in termini di occupazione delle camere disponibili, un tasso stimato al 62%. in media.
Rispetto al 2018, ultimo anno in cui c’è stato un vero e proprio ponte dell’Immacolata (nel 2018 l’8 era una domenica e nel 2020 la pandemia ha falsato tutti i dati), emerge quindi un calo di 14 punti.
Secondo Federalberghi il 92,3% di chi si metterà in viaggio per il ponte rimarrà in Italia. A farla da padroni, come spesso succede in occasioni di ponti o festività brevi, saranno le città d’arte, in cui si registra già l’occupazione di 7 camere su 10. Bene anche le escursioni nella natura, dalla montagna (qui abbiamo parlato delle riaperture delle piste da sci) alle località dell’entroterra.
A livello regionale, vanno meglio il Nord e il Centro, in particolare Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Il restante delle Regioni conquista una media del 60% del tasso di occupazione, che scende solo in Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria.
Il report ha portato con sé tutte le preoccupazioni del settore, avanzate dal presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina. Dopo la ri-esplosione dei contagi in tutta Europa, le restrizioni adottate dal Governo e l’entrata in vigore del Super Green Pass “iniziano a frenare anche la domanda da parte dei viaggiatori italiani”, un mercato domestico che “rischia un nuovo stop di fatto“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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