Nella grande distribuzione le vendite sono cresciute del 38% rispetto alla contrazione del 22% nel settore Horeca
Con la fine dell’anno è tempo di bilanci, anche nel settore della brassicoltura. Quali sono state le performance della birra nel 2020/2021? Il quadro è diviso in due e vede da un lato il settore dell’Horeca in difficoltà, dall’altro quello della GDO che ha tentato di riempire il gap. È questo lo schema che emerge dal quinto rapporto Althesis – Osservatorio Birra che ha monitorato gli ultimi 10 mesi nel settore del luppolo.
Quello brassicolo è un ambito che, per ogni euro venduto, ne genera almeno 5,4 lungo tutta la filiera, dando lavoro a 93mila famiglie. Nel 2020 l’introito per le casse dello Stato in termini di gettito fiscale dal settore della birra è stato di 3,7 miliardi di euro.
In generale, nel 2020 tutto il settore ha generato un valore di 8,1 miliardi di euro (mezzo punto di Pil), assorbendo il 60% del totale ricavato dalle vendite di alcolici. All’interno di questo macro-ambito bisogna però fare dei distinguo.
Nel corso dell’anno del Covid, come sappiamo, la situazione è drasticamente peggiorata con la chiusura di bar e ristoranti, tanto che lungo tutta la filiera si sono persi 15mila posti di lavoro, con un crollo del 22% fra gennaio e giugno.
In compenso, dal lato della grande distribuzione organizzata, le vendite sono cresciute del 38%. Althesys conferma che i consumi casalinghi nello stesso anno hanno toccato quota 1,9 miliardi (rispetto ai 1,3 miliardi del 2019).
Anche se non hanno potuto gustarsi il loro boccale al pub, gli italiani hanno quindi ripiegato sulle birre in vendita nei grandi centri di distribuzione. Nel frattempo l’Horeca nei primi 6 mesi del 2021 ha avanzato una timida ripresa (635 milioni di euro), un buon segnale anche se ancora insufficiente per recuperare tutto l’indotto perso dal 2019.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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