Il settore più esposto è l’abbigliamento con un valore della produzione di 2,2 miliardi di euro. 5,4 milioni i posti di lavoro legittimi a rischio nel mondo dal 2022
L’Italia è il quinto Paese al mondo per valore del mercato nero ed ed è anche uno degli Stati europei maggiormente colpiti dal fenomeno della contraffazione sia come produttore sia come consumatore. Lo rivela lo studio La contraffazione in Italia. Moda e arte: due pilastri del Made in Italy minacciati dal mercato del falso condotto da Rome Business School che sottolinea come il mercato in questione stia crescendo sempre di più da noi.
I prodotti contraffatti generano più di 250 miliardi di dollari l’anno di profitti per la criminalità organizzata a livello mondiale, in Italia i guadagni solo nell’ultimo anno sono stati per almeno 2,5 miliardi. Tutto questo a discapito delle aziende lecite che, perdendo profitti a causa del dilagare della contraffazione, sono costrette a licenziare: dal 2022 i posti di lavoro legittimi messi a rischio nel mondo saranno circa 5,4 milioni.
Secondo quanto stimato dall’International AntiCounterfeiting Coalition il mercato della contraffazione ruota intorno al 10% del commercio mondiale: i maggiori produttori sono in Asia (Hong Kong, Cina, Turchia), mentre tra i consumatori prima è l’Europa (soprattutto Italia, Spagna, Turchia).
Il settore più esposto è quello dell’abbigliamento, con un valore della produzione di 2,2 miliardi di euro, pari al 32,5% del totale. Seguono il comparto degli audiovisivi, con quasi due miliardi di euro (28,5% del totale), il materiale elettrico e i prodotti informatici con un un miliardo di euro, i prodotti alimentari anch’essi con un miliardo di euro.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA / BARBARA WALTON
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