
Sullo sfondo ancora la variante Omicron: secondo gli esperti dovrebbe essere più lieve di altre mutazioni, anche se c’è il rischio che possa diffondersi più velocemente
Dopo due giorni di rally, le borse prendono una pausa. Il Ftse Mib apre debole (-0,24%) ma conferma la quota di 27.000 punti che aveva visto nel 2008.
Fra i migliori titoli in apertura spicca Tinexta che balza del 4,15%, Juventus che sale del 2,16%, Telecom Italia guadagna quasi l’1%, Unieuro lo 0,6%. Per contro, StM perde l’1,5%, la Popolare di Sondrio lo 0,95%, Cnh lo 0,84%, Stellantis lo 0,4%, Saipem lo 0,8%, mentre Unicredit è sulla parità.
Rimane sullo sfondo la preoccupazione per la variante Omicron. Ieri il ceo del produttore vaccinale Pfizer, Albert Bourla, ha affermato che la mutazione sembra essere più mite rispetto ai ceppi precedenti, ma che al contempo sembra diffondersi più velocemente e potrebbe portare a ulteriori varianti in futuro. E un team di scienziati sudafricani ha evidenziato che la Omicron potrebbe ridurre la protezione anticorpale generata dai vaccini, anche se una dose di richiamo sarebbe comunque in grado di prevenire la forma più grave del virus e la morte.
Chiude a rialzo l’Asia: in scia alle forti chiusure delle borse occidentali di ieri guadagnano terreno Tokyo (+1,4%) e Shanghai (+1,2%). Hong Kong appena sopra la parità (+0,1%) dopo il tracollo di Alibaba (quasi -4,5%). In positivo anche i futures di Wall Street.
Si ferma la corsa del petrolio: il Wti si ferma a 71,5 dollari al barile, il Brent a 75. Rimbalzo dell’oro, che torna in quota 1.790 dollari l’oncia, bitcoin sui 50.500 dollari. L’euro rialza leggermente la testa sul biglietto verde, scambiando al cross di 1,1286.
di: Maria Lucia PANUCCI
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