Secondo il tribunale di Madrid l’offerta presentata da Santander deve essere considerata un contratto valido. La banca spagnola ha già fatto sapere che farà ricorso
Andrea Orcel vince la causa contro il Banco Santander che dovrà pagargli 68 milioni di euro di risarcimento per la mancata nomina a Ceo. Lo scrivono diversi media citando la sentenza del tribunale di Madrid presso il quale l’ex banker di Ubs, ora alla guida di Unicredit, si è rivolto.
La vicenda va ormai avanti dal settembre 2018, quando il banchiere diede le dimissioni da Ubs per approdare in Spagna con tanto di annuncio ufficiale della banca. Nel gennaio successivo, però, la banca ha informato che la procedura di ingresso non sarebbe andata avanti per una questione di soldi: Orcel non ha voluto rinunciare a circa 50 milioni di euro di stock option che gli svizzeri dell’Ubs non hanno voluto riconoscere e gli spagnoli non hanno voluto pagargli, oltre allo stipendio monstre di circa 10 milioni all’anno. A maggio sono partite le carte in tribunale, dove il Santander si è difeso sostenendo che tra la banca e il banchiere ci fosse solo una offerta e non un vero e proprio contratto.
La causa, partita per un valore di oltre 110 milioni, si era già ridotta a quota 76 milioni per poi arrivare alla formulazione che ha visto Orcel vittorioso.
Secondo la corte di Madrid che si è occupata dal caso, infatti, l’offerta presentata da Santander deve essere considerata un contratto valido, che l’istituto non ha rispettato decidendo di non proseguire con la nomina di Orcel. Il risarcimento coprirebbe il bonus di firma per la clausola di buyout, due anni di salario e i danni morali. In particolare ad Orcel sono stati riconosciuti 17 milioni come bonus di firma, 35 milioni a copertura degli incentivi di lungo periodo, 5,8 milioni per due annualità della remunerazione target e 10 milioni per danni morali e reputazionali. Secondo il giudice la rottura del contratto da parte del Santander è stata “unilaterale e ingiustificata“.
L’istituto iberico ha ora 20 giorni di tempo per presentare ricorso. «Siamo profondamente in disaccordo con la sentenza. Il consiglio di Santander – si legge in una nota – è fiducioso che avremo successo in appello come già accaduto per le due denunce penali già esaminate dai giudici in relazione a questa vicenda».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA
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