Il corso-concorso formerà e assumerà 50 figure apicali per archivi, biblioteche, musei, soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio
La cultura torna ad assumere. O meglio, a farlo è il Ministero della Cultura che, dopo anni, indirà un concorso per accedere alla Scuola del Patrimonio e formarsi con posizione dirigenziale nei ruoli tecnici. Parliamo di figure quali archivisti, archeologi, antropologi, architetti, bibliotecari e storici dell’arte che accedendo al concorso verranno preparati e indirizzati agli incarichi di vertice nei rispettivi ambiti.
Più che a una semplice posizione lavorativa, quindi, la candidatura permette di accedere alla Scuola Nazionale dell’Amministrazione. I 75 allievi selezionati tramite il concorso pubblico saranno formati e poi ulteriormente selezionati: da questo gruppo emergeranno 50 dirigenti di seconda fascia che andranno a ricoprire ruoli apicali nelle aree chiave del Mic seguendo questa ripartizione: archivi e biblioteche (ammessi 24 allievi, reclutati 16), musei (ammessi 15 allievi, reclutati 10) e soprintendenze archeologiche, belle arti e paesaggio (ammessi 36 allievi, reclutati 24).
Si accede alla scuola tramite il possesso di titoli specifici per ognuna delle tre macro-aree di riferimento (archivi e biblioteche, musei, soprintendenza); in alternativa, si accede con almeno cinque anno di servizio nella Pa nell’area per la quale si concorre. Se le domande di partecipazione dovessero triplicare i posti a disposizione, a febbraio 2022 sarà dato avviso di una prova preselettiva.
Nel corso della formazione, della durata complessiva di 12 mesi compreso un periodo di applicazione presso il Mic, agli allievi sarà corrisposta una borsa di studio finanziata dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.
Per candidarsi è necessario registrarsi qui alla piattaforma dei concorsi pubblici tramite Spid ed entro il 28 dicembre.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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