1,5 milioni di partite Iva nel 2022 dovranno adeguarsi ai nuovi adempimenti fiscali
La proposta di estendere la fatturazione elettronica anche ai regimi forfettari, avanzata lo scorso marzo dall’Italia alla Commissione europea, ha appena ricevuto una risposta positiva dal Coreper II. Avevamo raccontato qui le novità attese da circa 1,5 milioni di contribuenti fra professionisti, autonomi e ditte individuali appartenenti al regime forfettario che, in questo modo, potranno adeguarsi alla fatturazione elettronica. Un progetto con doppia finalità: la semplificazione e la lotta all’evasione.
A questo punto non resta che attendere il completamento dell’iter legislativo, con l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dell’Unione, dunque la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale Europea e infine l’attuazione normativa nazionale, che avverrà probabilmente attraverso una delega fiscale. L’obbligo scatterà quindi nel 2022.
La misura si è resa tanto più urgente al crescere delle partite Iva cui si applica la flat tax, al 15% o al 5% e per i primi anni di apertura dell’attività (abbiamo visto qui come nel solo 2019 si siano registrate oltre 707mila nuove adesioni a questo regime fiscale).
Ad ogni modo, non sono previsti grossi macigni sulle tasche delle partite Iva dato che, come ha sottolineato lo stesso Consiglio dell’Unione, l’Italia “ha messo gratuitamente a disposizione diverse soluzioni per la preparazione e il trasferimento delle fatture elettroniche“, dai software per pc alle app per smartphone.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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