I dati della fiera Più libri più liberi confermano i trend positivi di e-commerce e vendite internazionali di titoli italiani
Si è conclusa la 20esima edizione di Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria organizzata alla Nuvola dell’Eur di Roma dall’Associazione Italiana Editori-Aie: è tempo, dunque, di bilanci. Già nel corso della manifestazione sono emersi dati interessanti sul mondo dell’editoria, a partire da un generico trend positivo della piccola e media editoria (ad oggi, il 45% del mercato, come raccontavamo qui).
Non solo piccoli e medi imprenditori: la fiera ha permesso un’analisi a 360 gradi del settore, a partire dal comparto delle vendite online. Inutile dire che la pandemia ha ufficialmente sdoganato gli acquisti su internet anche per chi prima non si azzardava a ordinare online le proprie letture (parliamo di 2,7 milioni di persone circa). Ad oggi, il 55% dei lettori ha comprato almeno un libro online e la notizia non è buona solo per i grandi colossi.
A farla da padroni in questo senso, infatti, è Amazon che detiene il 39% degli acquisti (secondo dati Pepe Research rielaborati da Aie). Seguono i grandi gruppi editoriali come Ibs.it e Feltrinelli che insieme occupano il 7%. Il dato interessante però è quello che riguarda i siti delle case editrici che, pur attestandosi sul 4% delle vendite online totali, vedono crescere gradualmente e sensibilmente il proprio appeal, complice anche la crescente familiarità dei lettori con il mercato virtuale.
Rimanendo in tema vendite, dalla Fiera arrivano dati interessanti anche sulle vendite internazionali dei libri italiani che, come raccontavamo qui, sbancano soprattutto nel mercato europeo; nel 2020 ha varcato i confini nazionali il 12% delle novità pubblicate.
Passando all’analisi demografica dei lettori italiani, l’Aie ci fornisce altri interessanti spunti di riflessione, a partire dai bambini. I giovani lettori italiani (nella fascia 0-14) sono 5,9 milioni, che si distribuiscono fra i vari generi, dagli ebook ai libri a stampa a quelli tattili. I baby lettori sono più concentrati nella fascia 4-6 anni, ma più si cresce meno si legge, arrivando al 51% nella fascia 15-17.
Per quanto riguarda il genere, i dati evidenziano un gap evidente ma non netto: a leggere sono soprattutto le bambine (80% del totale), mentre apprezza la lettura in tenera età il 75% dei maschi. Come raccontava qui Mercurio, i giovani lettori italiani sono poi molto affezionati anche ai fumetti che però attraggono una fascia ben più ampia, fino ai 55 anni almeno.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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