“Il tema è creare lavoro ed è su questo che chiediamo un cambiamento radicale”
Maurizio Landini torna a parlare dello sciopero contro la manovra decisa dal Governo (guarda qui) e lo ha fatto oggi a Bari in occasione della manifestazione regionale di Cgil e Uil Puglia, indetta per lo stesso motivo. «Il Governo sul fisco ci ha detto che la partita è chiusa e la maggioranza non ha aperto una trattativa con le organizzazioni sindacali – ha spiegato. – Questo è sotto gli occhi di tutti e la ragione per cui abbiamo proclamato lo sciopero è proprio perché si è chiusa la partita e la maggioranza si è presentata con noi con una proposta che non ha modificato. Per noi quella presentata dal Governo non è la base di una riforma fiscale degna di questo nome, perché per fare la riforma fiscale bisogna aumentare le detrazioni, le decontribuzioni per i lavoratori, non una tantum ma strutturali, bisogna combattere l’evasione fiscale, bisogna che la rendita finanziaria sia tassata adeguatamente e quando un provvedimento dà 100 euro all’anno di miglioramento fiscale per chi prende fino a 20.000 euro e dà 6-7-800 euro a chi ha redditi di tre o quattro volte superiori, questa è una riforma ingiusta, non accettabile. Dall’altra parte è necessario che si allarghi la base imponibile dell’Irpef».
Secondo Landini il tema oggi è creare lavoro, “perché finché i giovani e le persone sono precari, sono poveri pur lavorando, non avranno una pensione degna di questo nome e questo non fa altro che aumentare la sofferenza e la divisione sociale“. «Su questi elementi noi abbiamo bisogno che ci sia un cambiamento, non formale ma sostanziale e altri tavoli di trattativa non sono ancora cominciati», ha aggiunto.
Nonostante le rimostranze dell’Autority, lo sciopero è confermato per il 16 dicembre (leggi qui). «Oggi stiamo chiedendo a tutto il Paese il 16 di scioperare, di essere in piazza perché è il momento di cambiare ed è il momento che il mondo del lavoro venga ascoltato per i problemi che ha e per lo sforzo che ha fatto in questo anno e mezzo di pandemia – ha detto Landini. – È una fase in cui non conta quello che dici, conta concretamente quello che fai e noi vogliamo che i lavoratori, le lavoratrici, i giovani, i pensionati, ci giudichino per quello che concretamente facciamo».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI
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