
Traina il mercato l’ennesimo exploit degli sparkling che incrementano del 28,6% sia in volume che a valore, con l’Asti a +13% e il Prosecco che vola a quasi +40%. Gli Usa rappresentano oltre 1/4 dell’export di vino tricolore
Il vino italiano piace sempre di più agli stranieri a confermarlo sono gli ultimi dati legati all’export che nei primi 9 mesi dell’anno un +15,1% a valore sul pari periodo del 2020, per un corrispettivo di oltre 5,1 miliardi di euro. E’ quanto rileva l’Unione italiana vini, secondo cui la performance è superiore anche al periodo pre-pandemico del 2019 con un incremento, sempre a valore, dell’11,6%.
Aumentano anche i volumi (+7,9%, 16,2 milioni gli ettolitri esportati) e soprattutto il prezzo medio, a +7%, un dato importante, quest’ultimo, che però secondo Uiv va solo a parziale compensazione delle perdite che le aziende stanno subendo a causa del balzo dei costi di materie prime, di energia elettrica e trasporti.
A trainare il mercato è il settore degli sparkling che incrementano del 28,6% sia in volume che a valore, con l’Asti a +13% e il Prosecco che vola a quasi +40% grazie anche all’enorme balzo della domanda statunitense. Bene anche i vini Dop imbottigliati (+18,8%), con i fermi a +15,1%, mentre è minore la crescita di Igp e vini comuni.
Sul fronte delle destinazioni in grande recupero l’extra-Ue, che fa segnare, sempre a valore, un +19, mentre l’export comunitario si attesta a +9,2%. Tra i Paesi variazioni positive in tutti i principali mercati, con il boom degli ordini dagli Stati Uniti (+23,1%), che rappresentano oltre 1/4 dell’export di vino tricolore.
di: Maria Lucia PANUCCI
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