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Economia

Classe energetica, in arrivo la stretta Ue per gli edifici

Micaela Ferraro
12 Dicembre 2021
Classe energetica, in arrivo la stretta Ue per gli edifici
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Riguarderà gli standard per la riqualificazione Il 14 dicembre la commissione Ue proporrà nuovi standard per la riqualificazione energetica degli edifici, nella revisione della direttiva sul rendimento energetico dell’edilizia. Si […]

Riguarderà gli standard per la riqualificazione

Il 14 dicembre la commissione Ue proporrà nuovi standard per la riqualificazione energetica degli edifici, nella revisione della direttiva sul rendimento energetico dell’edilizia. Si tratta di una vera e propria stretta, perché la nuova certificazione sarà più severa e obbligatoria per gli edifici da costruire, da ristrutturare, da vendere o da affittare (leggi anche qui).

Nel dettaglio, la bozza prevede che gli Stati membri assicurino che dal 2027 gli edifici pubblici appartengano alla classe F e dal 2030 dovranno salire alla classe E. Gli edifici residenziali (case e appartamenti) dovranno rientrare almeno nella classe F dal primo gennaio 2030 e salire almeno alla classe E dal 2033.

Le classi energetiche al momento sono 10 e vanno dalla A alla G, con alcune sottoclassi. L’ordine delle lettere corrisponde a classi energetiche più efficienti. Ad oggi, per costruire un nuovo edificio il requisito minimo in Italia è la classe D.

Secondo quanto previsto dalla direttiva Ue, dal 1 gennaio 2030 tutte le nuove costruzioni dovranno essere a zero emissioni.

Ma come migliorare la classe energetica di un edificio?

Il primo passaggio è intervenire con un cappotto termico. È uno dei lavori che rientrano nel Superbonus 110%, che migliora le prestazioni dell’edificio che deve aumentare di almeno due classi energetiche. Il costo varia dal materiale usato e dalla ditta che compie i lavori.

Una seconda possibilità è rappresentata dall’installazione del solare termico per la produzione di acqua calda e dell’impianto fotovoltaico.

Il bonus ristrutturazioni rimborsa al 50% questi lavori, mentre con l’Ecobonus si arriva a una detrazione del 110% delle spese sostenute, purché avvenga insieme a interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro dell’edificio per oltre il 25% della superficie disperdente lorda. La condizione è che l’edificio migliori di almeno due classi energetiche.

Esistono anche altre possibilità di miglioramento: la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti di riscaldamento, raffrescamento o fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, ibridi o geotermici; e la sostituzione degli infissi, per cui esiste un bonus dedicato che prevede una detrazione del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA

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