Il risultato ottimale nonostante la contrazione del Pil dell’8,9%
Secondo quanto emerge dallo studio di modeFinance, società fintech del gruppo TeamSystem, il 35% delle imprese italiane ha mantenuto invariato il proprio merito creditizio rispondendo in modo ottimale alla crisi e salvaguardando la propria situazione economico-finanziaria.
Questo, nonostante una contrazione del Pil nel 2020 dell’8,9%.
ModeFinance utilizza, per la valutazione del rischio di credito, la propria metodologia di punteggio, multi objective rating evaluation, che ha applicato a un campione di 89 mila aziende con fatturato compreso tra due e 50 milioni di euro. Ha constatato pertanto che si è manifestato uno “schiacciamento della curva della distribuzione“: perciò non si è registrato uno spostamento di massa verso le classi di scoring peggiori, ma le aziende si sono concentrate meno nelle fasce centrali, B e BB, e di più in quelle a rischio maggiore, da CCC a D, o minore, BBB in su.
Le classi che vanno da D a CCC hanno visto aumentare la percentuale di aziende al loro interno dal 10,14% al 12,19%, soprattutto all’interno della categoria CC. Le pmi nella classe D sono risultate essere appena lo 0,10%, invertendo la rotta al rialzo degli ultimi tre anni. Per quanto concerne la quota delle classi più sane, da BBB a AAA, questa è cresciuta dal 42,86% al 46,85%, con il rating A che ha registrato un aumento della concentrazione al suo interno del 15,19%.
Il risultato sorprende soprattutto se analizzato alla luce dell’incremento dei contagi da Covid e della variante Omicron, benchè la pandemia abbia comunque avuto un effetto sul fatturato: l’aggregato è sceso a quota 441,55 miliardi nel 2020, in flessione del 33,64% rispetto al 2019.
Le aziende che hanno chiuso in perdita sono passate dall’11,7% del totale del campione analizzato al 16,09%. «Guardando le matrici di transizione dei casi neutro e positivo, che mostrano la probabilità per le imprese di rimanere nella stessa classe di rating o di andare incontro ad un upgrade o a downgrade, il merito di credito migliora la maggior parte delle volte – hanno spiegato da Modefinance – questo si vede soprattutto analizzando la matrice di transizione per le classi comprese tra BBB e CCC: anche nello scenario neutrale, le imprese nelle fasce centrali mostrano una probabilità di upgrade intorno al 30%, probabilità che invece cala al di sotto del 20% per le classi più fragili».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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