Secondo le previsioni di Gimme5 i capitali non investiti perderanno fino al 18% del valore in 10 anni
Italiani popolo di risparmiatori: è sempre più vero che nel nostro Paese la propensione all’investimento è nettamente inferiore a quella degli altri Stati europei. A dimostrarlo questa volta sono i dati emersi da una ricerca di Gimme5, piattaforma digitale che consente di gestire fondi comuni di investimento.
Qui si legge che, ad ottobre 2021, sui conti correnti degli italiani giaceva una liquidità pari a 1.825,6 miliardi di euro: una cifra che si avvicina al Pil dell’intero Paese, 1.886 miliardi nel 2020 e in crescita nei prossimi anni secondo le stime dell’Istat (qui le previsioni per 2021 e 2022).
Lo studio della piattaforma è volto a dimostrare come la reticenza all’investimento non sia una mossa così prudente, a causa del divario tra valore nominale e valore reale. Per farlo, Gimme5 ha presentato una simulazione con due scenari: nel primo caso, in un arco decennale, si investe in un fondo comune aggressivo (80% in azioni, 20% in obbligazioni), con un tasso di rendimento medio al netto dell’inflazione stimato a 5,3% per le azioni globali e a 2,1% per le obbligazioni. Nel secondo scenario, i soldi attualmente nel risparmio privato degli italiani rimangono invece sui fermi sui conti correnti.
In questo secondo caso, l’inflazione farebbe crollare i risparmi del 18%, facendo così scendere la liquidità a 1.491,6 miliardi. Nel primo scenario invece il guadagno sarebbe del 93% e farebbe lievitare la cifra a 2.878,8 miliardi: tanto quanto il Pil del Regno Unito.
La simulazione ha quindi lo scopo di dimostrare come il potere d’acquisto dei propri risparmi non dipenda dal valore nominale ma da quello reale che nel tempo viene inficiato da inflazione, tassi negativi e crescita generalizzata: uno scenario che corrisponde a quello che l’Eurozona sta attualmente vivendo.
di: Marianna MANCINI
FOTO: EPA/MARIO CRUZ
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