La piattaforma è stata recentemente multata dal Governo per tre milioni di yuan
Qualche giorno fa ha colpito molto i mercati la notizia della multa al social network cinese Weibo. La piattaforma è stata infatti sanzionata dalla Cac – Cyberspace Administration of China per aver “pubblicato ripetutamente informazioni illegali“. L’azienda dovrà pagare una multa di tre milioni di yuan, equivalenti a circa 418 mila euro (abbiamo riportato qui la notizia completa). Ma che cos’è Weibo e perché è stato multato?
Più che un semplice social, Weibo è una piattaforma di microblogging con caratteristiche ibride riprese sia da Twitter sia da Facebook. Dal 2009 ad oggi il sito ha registrato milioni di accessi: pare che oltre il 30% delle persone che hanno accesso a una connessione internet in Cina sia iscritta a Weibo.
La piattaforma è gestita da un’omonima società che rientra nel gruppo Sina Corporation, uno dei principali colossi tecnologici cinesi che, dal canto suo, ha rilasciato un comunicato di scuse pubbliche per “accettare sinceramente le critiche” ricevute dalla Cac. Nello specifico, l’autorità governativa ha accusato Weibo di violare diverse leggi, comprese quelle sulla protezione di minori in rete e quelle sulla privacy. Ma il social non è l’unico ad essere finito nel mirino del garante statale.
Da tempo infatti la Cina sta combattendo una battaglia contro queste tech corp per indirizzare il loro operato e impedire che la diffusione “anarchica” di contenuti contrasti o metta in cattiva luce le linee guida governative. A questo scopo nel Paese è stato diffuso anche un vademecum con specifiche indicazioni per siti di notizie e piattaforme. Lo scopo? Promuovere un internet “civilizzato“.
Sotto l’occhio del controllore anche la cosiddetta fan culture, massima espressione dell’ammirazione del pubblico nei confronti di celebrities, influencer e prodotti multimediali, dai film alla musica. A tal proposito, la Cac ha recentemente multato, per motivazioni simili a quelle addotte a Weibo, anche Douban, una piattaforma cinese in cui vengono pubblicate recensioni di film.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA
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