
Celo lancia un’iniziativa per evitare l’inquinamento
Che le criptovalute inquinino non è una novità. Basti pensare che Elon Musk ha più volte dichiarato di voler abbandonare i Bitcoin perché troppo inquinanti e che l’Università di Cambridge ha denunciato l’eccessivo peso delle monete virtuali sul clima.
Celo, piattaforma di finanza decentralizzata con all’attivo due stablecoin ancorate all’euro e al dollaro, ha lanciato un’iniziativa semplice ma rivoluzionaria per ovviare a questo problema e tutelare l’ambiente: ancorare entro il 2025 il 40% della riserva Celo alla foresta pluviale.
Si tratterebbe, in soldoni, di collegare la ricchezza delle persone alla salvaguardia della natura, creando NFT da legare alle valute digitali che si possono scambiare sulla piattaforma. «Siamo abituati a considerare i costi dell’inquinamento come esternalità – ha spiegato Markus Franke, head of Europe di Celo all’Agi – l’idea arriva da Eisenstein e dal suo libro Sacred Economics. L’autore osserva che le persone sono spinte a produrre qualunque cosa sostenga le valute. Se, come società, dovessimo diffondere l’uso di criptomonete garantite dal capitale naturale qualsiasi crescita economica, qualsiasi aumento del denaro in circolazione porterebbe a una crescita di quelle risorse naturali legate alla valuta».
Alcuni esempi pratici: un token potrebbe rappresentare la proprietà di una parte di foresta, oppure i crediti di carbonio generati dalla foresta stessa. Le opzioni sono diverse e ancora da bilanciare, ma potrebbe essere un cambio di paradigma in un mondo, quello delle criptovalute, in rapida espansione.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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