Lo decide la Cassazione, dichiarando inammissibile il ricorso contro la disposizione della Corte d’Appello che slega il caso dall’articolo 2035
Chi chiede e ottiene del denaro in cambio di un posto di lavoro, senza fornirlo, lo deve restituire se il pagatore insoddisfatto si rivolge alla giustizia. A deciderlo è la Cassazione.
Il caso si riferisce alla disposizione della Corte d’Appello per la restituzione della somma versata da alcuni genitori in un cambio di un posto di lavoro, tuttavia mai ottenuto. La Cassazione ora dichiara inammissibile il ricorso contro la Corte.
Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, infatti, i magistrati in Appello avevano deciso che, per quanto l’accordo violasse l’ordine pubblico, non poteva essere legato all’articolo 2035 che stabilisce che non si ha diritto alla ripetizione delle somme incassate in caso di prestazioni che non rientrano nel “buon costume”.
Proprio a tale norma si erano appellati i ricorrenti: essendo la base del contratto illecita, lo stesso contratto andava cancellato applicando l’articolo 2025 sia per i genitori che per chi aveva intascato i soldi.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Ti potrebbero interessare anche: