Quasi 3.000 dollari a tonnellata per il metallo energivoro che risente dell’aumento del prezzo del gas, mentre l’oro approfitta delle fluttuazioni del dollaro
I prezzi di alluminio e oro continuano a crescere, complici l’aumento dei costi di produzione e la forte domanda.
A due mesi di distanza dall’ultimo record, il 26 ottobre, l’alluminio al London Metal Exchange (Lme) ha raggiunto i 2.851 dollari alla tonnellata. «L’alluminio, che è uno dei materiali più energivori, ha chiaramente risentito dell’aumento dei prezzi del gas negli ultimi giorni – spiega Daria Efanova, analista di Sucden. – Tutti i metalli industriali hanno ricevuto un ulteriore impulso dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che era possibile un accordo con uno dei senatori statunitensi, Joe Manchin».
L’oro, invece, riceve l’influenza dell’indebolimento del dollaro, abbandonato dagli investitori più orientati verso asset rischiosi. «L’oro ha reagito soprattutto alle fluttuazioni del dollaro Usa» – dice Han Tan, di Exinity. L’indice del dollaro, infatti, ha perso lo 0,5% dall’inizio della settimana e poiché i prezzi di mercato dell’oro sono fissati in dollari, il calo del dollaro Usa incoraggia gli acquisti a basso costo da parte degli investitori che utilizzano altre valute. Un’oncia d’oro è scambiata a 1.810,26 dollari, contro i 1.798,11 dollari di 7 giorni fa.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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