I prezzi per i cenoni sono ridotti, ma pesano Omicron e quarantene
L’analisi di Fipe-Confcommercio non lascia spazio a dubbi: la variante Omicron e l’impennata di contagi e di quarantene impatterà in modo sostanziale sui festeggiamenti di Capodanno, soprattutto per il settore della ristorazione.
Ad oggi, le disdette dei cenoni ammontano al 25-30%, e questo nonostante le prenotazioni siano già notevolmente ridotte rispetto al periodo prepandemico.
Si conta, al momento, una prenotazione disdetta ogni quattro, anche a fronte di prezzi ridotti.
«Prima di Natale – spiegano gli analisti – i dati raccolti dall’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio stimavano quattro milioni di italiani pronti a festeggiare l’ultimo dell’anno nei ristoranti aperti. Per favorire questa ripresa, i ristoratori avevano previsto una riduzione dei prezzi rispetto a due anni fa: 78 euro in media per il cenone rispetto agli 80 del 2019, mentre per cena e brindisi di mezzanotte con sottofondo musicale il calo era più evidente, 90 euro contro 105. In virtù di questi numeri la spesa totale prevista si sarebbe attestata intorno ai 325 milioni di euro, a fronte dei 445 milioni spesi due anni fa. Con il dilagare della nuova variante Omicron a questi numeri oggi andrebbe fatta un’ulteriore tara tra il 25 e 30%».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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