
La precisazione del soggetto citato
In merito all’articolo pubblicato in data 16 dicembre 2021, a firma di Marianna Mancini, dal titolo “200 antichità da 10 milioni di dollari tornano in Italia“, riportiamo di seguito la precisazione del soggetto citato:
In riferimento al citato articolo, pubblicato il 16 dicembre 2021, e in particolare al passaggio in cui è scritto:
“I reperti, rinvenuti a New York, provengono da un filone d’indagine sull’antiquario Almagià. Un importante pezzo d’Italia torna a casa: è stato disposta la restituzione di oltre 200 antichità rubate e illecitamente distribuite a New York da un antiquario italiano. Un bottino dal valore complessivo di 10 milioni di dollari che è emerso dalle indagini del procuratore di Manhattan Cyrus Vance e che ora sarà recuperato dal generale di Brigata dell’Arma per la Tutela del Patrimonio Culturale Roberto Riccardi. Almagià aveva venduto tutti questi reperti, tramite un intermediario, a istituzioni o privati cittadini che hanno poi volontariamente accettato di riconsegnarli alle autorità italiane. Il filone di indagini è partito dall’Italia, dove l’antiquario Edoardo Almagià, residente a New York fino al 2003, era già indagato per traffico e vendita di manufatti rubati ad acquirenti americani. Nel 2012 Almagià era stato accusato di saccheggio di tombe etrusche e romane, quello che venne definito dagli inquirenti come “uno dei più grandi saccheggi del patrimonio culturale italiano“; nonostante l’assoluzione, il Tribunale aveva confiscato tutte le reliquie in suo possesso”,
si omette di riferire che negli unici procedimenti penali a mio carico (Proc. Rep. Trib. Napoli R.G.N.R. 5814/12; Proc. Rep. Trib. Roma R.G.N.R. 3306/06) non è stato mai chiesto il rinvio a giudizio. Essi sono stati archiviati su richiesta delle stesse Procure della Repubblica competenti. Non sono quindi indagato per i fatti riportati nell’articolo, che non corrispondono a verità.
Edoardo Almagià. Roma, 27 Dicembre 2021
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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