Focus sull’inflazione di dicembre in Italia e sui verbali dell’ultima riunione della Fed
Avvio in leggero rialzo per le Borse europee nella terza seduta dell’anno. Nei primi minuti di contrattazione a Piazza Affari il Ftse Mib segna +0,14% a 27.994 punti, nei pressi dei massimi a oltre 13 anni toccati ieri nell’intraday. Tra le big del listino milanese si distingue Ferrari (+1,3% a 238 euro) già protagonista di un +3% alla vigilia. Bene anche Telecom Italia a +2,24%, mentre Enel arranca a -0,9%.
L’andamento positivo non segue la scia di Wall Street che ieri era mista (solo il Dow Jones è risultato positivo con il nuovo massimo storico a 36.799, +0,59%, S&P -0,06%, Nasdaq -1,33%) per via dell’impennata dei rendimenti del titolo di Stato Usa a 10 anni, il T-Bond, che al momento rende sempre sopra all’1,6% (1,642%, anche se in calo di 0,006 punti) dopo che ieri era arrivato a superare l’1,7%.
E oggi i future azionari Usa sono tutti in rosso (Dow Jones -0,13%, S&P -0,19% e Nasdaq -0,40%). Anche in Asia l’andamento è cauto (Nikkei +0,10%, Shanghai -0,92% e Hong Kong -1,18%). Qui i titoli tecnologici sono sotto pressione per via dell’aumento dei rendimenti obbligazionari Usa, ma anche per le nuove regolamentazioni del settore. Pechino ha approvato nuove regole che rafforzano i controlli sui dati e le attività estere delle società tecnologiche, vietando “discriminazioni irragionevoli” nei prezzi in base ai dati sulle abitudini degli utenti.
Nel valutario il biglietto verde è in leggero indebolimento nonostante l’aumento dei tassi sui titoli di Stato Usa: l’euro/dollaro è a 1,13 (+0,11%), il dollaro/yen scambia a 115,96 (-0,15%) e il cross tra sterlina e dollaro tratta a 1,353 (stabile). Il Bitcoin è poco mosso restando sotto quota 50 mila dollari a 46.367 dollari (+0,17%). Tra le commodities il Wti è invariato a 76,99 dollari al barile e il Brent fa +0,04% a 80,03 dollari al barile. L’oro sale di un marginale 0,11% a 1.816 dollari l’oncia.
Sul fronte macro da seguire gli indici pmi dei servizi di dicembre finali di Italia, Francia, Germania e zona euro che renderà noto anche il pmi composito. Poi dall’Italia arriverà il dato sull’inflazione di dicembre preliminare, mentre gli Usa comunicheranno l’indice settimanale richieste mutui, il pmi dei servizi di dicembre definitivo e le scorte settimanali di petrolio. Stasera la Fed pubblica i verbali dell’ultima riunione del 14-15 dicembre scorsi.
di: Maria Lucia PANUCCI
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