La società è risultata inadempiente su un prestito di 101 milioni di dollari. In difficoltà anche R&F Properties. In totale il settore del mattone, che vale il 28% del Pil, deve rimborsare oltre 197 miliardi di dollari questo mese
In Cina arriva un altro default nel settore immobiliare. Mentre Evergrande, il secondo maggiore gruppo del mattone, carico di 305 miliardi di dollari di debito, cercherà oggi un accordo con i creditori su un bond in yuan che scade l’8 gennaio, Shimao è risultato inadempiente su un prestito di 101 milioni di dollari. Il bond di Shimao con scadenza luglio 2022 è crollato a 47,625 (-32,5%) dal precedente valore di 70,6, mentre l’obbligazione con scadenza a settembre 2022 ha perso l’11%.
La notizia è stata resa nota da China Credit Trust che ha chiesto il rimborso anticipato del prestito dopo che il gruppo non è riuscito a soddisfare i requisiti sul rientro delle rate.
Non solo. Si trova in difficoltà anche lo sviluppatore immobiliare R&F Properties che ha avvertito che sta lottando per trovare i fondi sufficienti per rimborsare un’emissione in scadenza la prossima settimana (13 gennaio) del valore di 725 milioni di dollari, dal momento che le vendite degli immobili non sono andate a buon fine come previsto.
I gruppi cinesi del mattone stanno affrontando momenti di crisi a causa delle restrizioni normative sui prestiti dettate dalle nuove linee guida del Governo per evitare la creazione di gruppi troppo indebitati. Questa situazione sta causando una serie di inadempienze sul debito offshore espresso in dollari e in mano agli investitori esteri, declassamenti del rating e vendite sia di azioni che di obbligazioni dei gruppi immobiliari.
Secondo i calcoli di Bloomberg e le stime degli analisti, l’industria del mattone cinese, che vale il 28% del Pil del Paese, “dovrà trovare a gennaio almeno 197 miliardi di dollari per coprire obbligazioni in scadenza, cedole, prodotti fiduciari e stipendi a milioni di lavoratori“. Pechino ha esortato i grandi costruttori come Evergrande a pagare prima di tutto i salari entro la fine del mese per evitare il rischio di disordini sociali.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: Xinhua/Mu Yu
Ti potrebbe interessare anche: