
Tra loro ingegneri, giuristi, architetti, geologi, biologi
Per riuscire a raggiungere gli obiettivi fissati dal Pnrr, le Regioni hanno assunto mille esperti, che ricoprono ruoli fondamentali per accelerare le procedure burocratiche e concretizzare i progetti. Tra loro ci sono ingegneri, giuristi, architetti, geologi, biologi, che dovranno effettuare valutazioni impatto ambientale, approvazioni di progetti, permessi di costruire, appalti. Tutte pratiche su cui tendenzialmente ci sono stop e ritardi notevoli da parte delle pubbliche amministrazioni.
Per ricoprire i mille posti si sono presentati quasi 62mila esperti. Il compenso può raggiungere i 108 mila euro, al lordo di Iva e tasse. L’importo varia da Regione a Regione: l’Emilia Romagna ha deciso di pagare tutti al massimo, Lombardia e Lazio hanno adottato fasce di reddito diverse secondo l’esperienza del professionista.
La ricerca non è stata senza intoppi: la Campania per esempio ha fatto fatica a trovare biologi e ingegneri elettronici, e l’Emilia Romagna ha dovuto rinunciare per ora a trovare due ingegneri ambientali che avrebbero fatto tanto comodo per l’approvazione dei progetti.
I contratti stipulati potranno essere rinnovati ogni anno fino al 2024, ma solo se le Regioni rispetteranno gli obiettivi: la Sicilia per esempio in due anni vuole dimezzare i tempi delle valutazioni di impatto ambientale, che spesso bloccano le costruzioni di nuove ferrovie o ponti, mentre la Sardegna si ferma al 20% in meno.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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