Abbonamenti, attrezzi e sale di allenamento virtuale: le riaperture non fermano il fenomeno
Il trend della “home gym” sembra destinato a crescere. Scoppiato durante il primo lockdown dovuto alla pandemia di Covid, il fenomeno non sembra volersi arrestare, nonostante le restrizioni si facciano via via più leggere. Complici le chiusure e lo smart working, infatti, sempre più persone acquistano dispositivi, attrezzi e abbonamenti di fitness di cui usufruire all’interno della propria abitazione ma sempre in compagnia.
«Abbiamo assistito a una proliferazione di apparecchiature connesse, poiché i fanatici dello sport hanno dovuto cambiare il modo in cui si allenano» – si legge in un rapporto dell’associazione organizzatrice dell’edizione 2022 del Consumer Electronics Show (Ces), il Cta. Secondo le stime, nel 2021 il mercato della “home gym” valeva già quasi 3,8 miliardi di dollari. Un valore destinato ad aumentare nel nuovo anno di oltre il 10%.
«Una gran parte della motivazione per andare in palestra è condividere la sofferenza dello sforzo. Crea legami – osserva Jeremy Needham, di Liteboxer al Ces di Las Vegas. – Dato che non possiamo più condividere lo stesso spazio fisico, almeno non in tempo reale, dobbiamo farlo virtualmente».
Ecco, quindi, che sempre più realtà offrono ai proprio clienti la possibilità di partecipare a sessioni di allenamento di gruppo in modalità virtuale, condividere i propri risultati e commentarli con i compagni e allenarsi con attrezzi intelligenti.
Tuttavia, sebbene consolidato, il fenomeno è quantomeno altalenante: con la riapertura delle palestre, molti hanno deciso di tornare ad allenarsi dal vivo, ma la variante Omicron ha di nuovo spinto tanti a rimanere in casa. Un sali e scende che si ripercuote sui player del settore. É il caso di Peloton, produttore di biciclette e tapis roulant da appartamento che ha subito prima un abbassamento delle previsioni e poi della valutazione di Credit Suisse.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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