Il nuovo trend di consumo è “less is more” e combina risparmio economico, sostenibilità ambientale e passione per il vintage
La stagione dei saldi invernali è ormai ufficialmente iniziata in tutta Italia e si cominciano a tracciare i primi bilanci e le prime previsioni. Secondo Confesercenti quest’anno gli sconti smuoveranno un giro d’affari complessivo di 4,2 miliardi, conivolgendo quattro italiani su 10 (lo abbiamo visto qui).
La partenza però è in salita, innanzitutto per i timori legati al crescere dei contagi, tanto che nei primi giorni di saldi si è registrato un tasso di affluenza ai negozi negativo rispetto al 2021 (secondo Tiendeo.it, il 33,48% in meno, come abbiamo riportato qui). Il motivo sarebbe da ricercare anche in una nuova tendenza ai consumi che potremmo riassumere con “less is more“.
Lo confermano anche i dati diffusi nel sondaggio sui saldi invernali 2022 dell’esperto del credito Kruk. Secondo questa indagine, il 63% dei consumatori farà meno acquisti, puntando più sulla qualità che sulla quantità; il 44% aggiunge che rinuncerà ad acquisti inutili, contro il 19% degli irriducibili dello shopping che invece non resisteranno alla tentazione del cartellino scontato.
Per quanto riguarda le categorie di acquisto, sembra prevalere, senza grosse sorprese, l’abbigliamento, scelto dal 70,3% degli intervistati, seguito da scarpe e accessori (48%). Proprio a proposito di vestiti, il 55,5% degli intervistati conferma di prestare particolare attenzione a mantenere i propri capi in buono stato, così da doverne acqiuistare meno. Il 3,7%, percentuale ridotta ma significativa, preferisce dare una seconda vita ai propri capi piuttosto che buttarli, rivendendoli sugli e-commerce appositi o scambiandoli.
Tutti questi elementi sono indice di una sempre più spiccata sensibilità non solo al risparmio, anche in occasione di saldi, ma anche alla sostenibilità ambientale. Una “maggiore attenzione al portafogli e al pianeta, un segnale molto importante di consapevolezza nell’ottica di gestire meglio i propri soldi – spiega Alicia Olmedilla Munoz di Kruk – ma anche di responsabilità nei confronti dell’ambiente“.
Lo conferma anche l’esperta di ricerca e retailer Michela Sostegni, secondo cui il mercato della cosiddetta “moda pre-loved“, dunque dell’usato, nei prossimi cinque anni è destinato a crescere “con un incremento annuo addirittura del 15-20%“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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