Devono però essere rispettate le 102 scadenze concordate con l’Ue
Nel corso del 2022 l’Italia dovrebbe ricevere dall’Europa fino a 42 miliardi di euro, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: 21 sono relativi alla prima rata, e altri 21 verranno accreditati se saranno conseguiti i target di metà anno.
Il Pnrr prevede nel complesso 528 condizioni da rispettare per ricevere i fondi europei: 51 obiettivi sono stati già raggiunti nel 2021, nel 2022 il tetto è fissato a 102.
Tra i più impegnativi nella prima metà dell’anno ci sono le riforme del pubblico impiego, la nuova carriera degli insegnanti, una parte della riforma fiscale per ridurre l’evasione. Ma sono in agenda anche target specifici, come l’avvio delle assunzioni nei tribunali, l’aggiudicazione dei contratti di ricerca sull’idrogeno e degli appalti per portare la banda ultra-larga in tutto il paese.
Entro fine 2022 bisognerà poi mettere a punto il database centralizzato per i dati più sensibili della pubblica amministrazione; prevista anche l’entrata in vigore effettiva delle riforme della giustizia penale e civile di cui sono state approvate l’anno scorso le leggi delega dal Parlamento, l’approvazione in parlamento della legge sulla concorrenza, la riforma della scuola primaria e secondaria, il potenziamento dei centri per l’impiego, l’aggiudicazione degli appalti per la costruzione delle nuove ferrovie ad alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Catania e lo stanziamento di almeno 500 milioni di euro per aumentare la competitività delle aziende turistiche.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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