In Italia i costi energetici sono tra i più elevati. Più cara di noi è solo la Germania
I rincari dell’energia pesano come un macigno sulle imprese italiane ma a pagare lo scotto più alto sono quelle più piccole. Secondo gli ultimi dati Eurostat relativi al primo semestre 2021, infatti, le piccole aziende pagano l’energia elettrica il 75,6% e il gas addirittura il 133,5% in più delle grandi.
E le nostre tariffe sono tra le più care in Europa. Per quanto riguarda la luce solo rispetto alla Germania le nostre imprese pagano in meno (-12,6%), mentre rispetto alla media europea si paga mediamente il 15% in più. Quando analizziamo il costo del gas, invece, le PMI italiane sono al terzo posto. Più cari di noi sono solo Finlandia e Portogallo.
Ad aver aumentato lo storico differenziale tra piccole e grandi imprese, spiega la CGIA, ha contribuito l’entrata in vigore, dal primo gennaio 2018, della riforma degli energivori. L’effetto prodotto da questa novità legislativa, che prevede un costo agevolato dell’energia elettrica per le grandi industrie, di fatto ha azzerato a queste ultime la voce “Oneri e Imposte”, ridistribuendola a carico di tutte le altre categorie di imprese escluse dalle agevolazioni. Per quanto concerne il gas, invece, il divario tariffario è riconducibile al fatto che tutte le grandi imprese ricevono dai fornitori delle offerte personalizzate con un prezzo stabilito su misura e sulla base delle proprie necessità ed una tariffa molto vantaggiosa.
Una differenza quasi discriminatoria e senza motivo visto che in Italia le Pmi costituiscano oltre il 99% delle aziende presenti, danno lavoro ad oltre il 60% degli addetti del settore privato e sono la componente caratterizzante il made in Italy nel mondo.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: PIXABAY
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