Nel periodo 2020-21 sono stati attivati, al netto delle cessazioni, circa 560 mila nuovi posti di lavoro dipendente, rispetto ai 605 mila del biennio precedente. Favorita l’occupazione maschile
E’ in ripresa in Italia il lavoro dipendente. Da giugno il numero di contratti attivati è tornato sui livelli prevalenti prima dello scoppio della pandemia e, negli ultimi mesi dell’anno, ha quasi raggiunto il sentiero di crescita che si sarebbe registrato se l’evoluzione della domanda di lavoro si fosse mantenuta, anche durante l’emergenza sanitaria, sugli stessi ritmi del periodo 2018-19. È quanto rileva il report sul mercato del lavoro di Banca d’Italia, Ministero del Lavoro e Anpal.
Nel periodo 2020-21 sono stati attivati, al netto delle cessazioni, circa 560 mila nuovi posti di lavoro dipendente, rispetto ai 605 mila del biennio precedente. La dinamica beneficia tuttavia del basso numero di cessazioni, ancora contenuto dal ricorso diffuso agli strumenti emergenziali di integrazione salariale.
Le costruzioni continuano a crescere e compensano il rallentamento della manifattura, mentre nel turismo il recupero è invece ancora incompleto.
La ripresa del 2021 ha favorito l’occupazione maschile, tornata sul sentiero di crescita del 2018-19. Restano ancora ampi i margini di recupero per quella femminile, il cui andamento mostrava segnali di relativa debolezza già prima dell’emergenza sanitaria.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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