Le quotazioni registrano una flessione per la variante Omicron e la minaccia di politiche monetarie più restrittive
Il settore orafo italiano ha già superato i livelli pre-Covid. La domanda mondiale di gioielli in oro ha continuato a crescere anche nel terzo trimestre 2021 segnando un +33% e per quanto riguarda l’Italia nei mesi estivi il comparto ha confermato la buona dinamica già registrata a inizio anno, portando il dato complessivo dei primi 9 mesi a sopra i livelli precedenti alla pandemia sia in termini di fatturato (+13,1%), sia nelle esportazioni in valori (+6,9%) e quantità (+8,0%). È quanto emerge da un report di Intesa Sanpaolo.
Nonostante questo, le quotazioni dei metalli preziosi hanno registrato una flessione. «Manteniamo una view negativa su oro e argento, poiché l’adozione di politiche monetarie più restrittive dovrebbe ridurre la propensione a investire nei due metalli. Per contro, ci attendiamo un parziale recupero di platino e palladio, grazie alla probabile accelerazione della domanda dal settore automobilistico. Pertanto, nell’ambito di un’asset allocation strategica a medio termine, preferiamo il palladio all’oro», si legge nel rapporto.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: PIXABAY
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