
La risalita dei contagi penalizza la spesa per i servizi. Tagliato l’outlook economico nel 2022: +3,8% rispetto al +4% indicato a dicembre
L’inflazione aumenta quest’anno per poi rallentare visibilmente. I prezzi al consumo dovrebbero salire del 3,5% nella media dell’anno in corso, dell’1,6% nel 2023 e dell’1,7% nel 2024. La componente di fondo sarebbe pari all’1% quest’anno e aumenterebbe progressivamente fino all’1,6% nel 2024, sostenuta dalla riduzione dei margini di capacità inutilizzata e dall’andamento delle retribuzioni. E’ quanto si legge nel bollettino economico di Bankitalia.
Il rialzo dei contagi e il conseguente peggioramento del clima di fiducia hanno penalizzato soprattutto la spesa per servizi. Secondo le intenzioni rilevate nei sondaggi condotti tra novembre e dicembre, le imprese prevedono per quest’anno una decelerazione degli investimenti.
Per quanto riguarda il Pil, che alla fine della scorsa estate si collocava 1,3 punti percentuali al di sotto dei livelli pre-pandemici, ora li dovrebbe recuperare intorno alla metà di quest’anno. Secondo la previsione di Bankitalia il Pil dovrebbe registrare un +3,8% nel 2022, rispetto al +4% indicato a dicembre, +2,5% nel 2023 e +1,7% nel 2024. «La crescita in Italia è rimasta elevata nel terzo trimestre del 2021, sostenuta dall’espansione dei consumi delle famiglie. Successivamente il prodotto ha rallentato: sulla base dei modelli della Banca d’Italia, nel quarto trimestre il PIL avrebbe registrato una crescita attorno al mezzo punto percentuale. L’incremento del valore aggiunto si è indebolito sia nell’industria sia nel terziario», si legge nel report.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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