
L’imprenditrice digitale ha annunciato di aver affidato a BNP Paribas il mandato di cercare un fondo di private equity. Ma come funziona?
Chiara Ferragni vuole crescere ancora. Stando a quanto riportato da Corriere Economia, l’imprenditrice digitale avrebbe affidato a BNP Paribas il mandato di cercare un fondo di private equity che possa fare il suo ingresso nel capitale di Fenice, la società cui fa capo il suo brand.
Al momento Ferragni ha per soci Paolo Barletta, Nicola Bulgari e le famiglie Barindelli e Morgese.
La proposta potrebbe essere allettante per molti, visto che alcune previsioni ritengono il 2022 un anno fortunato per Fenice, che dovrebbe raggiungere un fatturato aggregato di 61 milioni, con ricavi da royalties per 12,5 milioni (+172%) e un margine operativo lordo di 2,4 milioni.
Ma che cosa significa aprire un private equity? Quando un’azienda vuole crescere ha bisogno di nuove risorse finanziarie. Qui entrano in scena i private equity: una categoria di investimenti finanziari che apporta nuova capitali a una società target acquistandone le azioni.
Si tratta, quindi, di finanziamenti che non creano debito. Non solo, in questa nuova tipologia di fondi di investimento il capitale è destinato ad aziende non quotate in una borsa pubblica e i soggetti privati investono in progetti caratterizzati da un livello di rischio più o meno elevato. Gli investitori, infatti, valutano le opportunità presenti sul mercato e acquistano le quote societarie in un lasso di tempo di cinque anni. Nella fase successiva, definita di disinvestimento vengono analizzate e valorizzate tutte le aziende presenti in portafoglio, e si procede con la loro liquidazione.
I gestori del fondo generalmente individuano le opportunità aziendali da finanziare tramite i capitali ricevuti da parte di investitori istituzionali o meno. Investitori tra cui possono figurare gruppi bancari, fondi pensione e compagnie di assicurazioni, che si assumono il rischio dell’operazione in proporzione al capitale investito. L’interesse è dunque quello di entrare nel capitale dell’azienda target per aumentarne il valore e ottenere guadagno al momento del disinvestimento.
di: Francesca LASI
FOTO: SHUTTERSTOCK
Ti potrebbe interessare anche: