Ma la stretta potrebbe arrivare presto, forse già a marzo
La banca centrale canadese lascia i tassi allo 0,25%. Una decisione che lascia i mercati sorpresi ma l’incertezza legata a Omicron non ha lasciato altre vie.
Oltretutto il contesto macro-economico del Paese non è affatto così florido. La crescita in Canada si è attestata al 4,6% nel 2021 e l’inflazione si è portata a dicembre al 4,8%, ai massimi da settembre 1991. Ma se il Pil è visto espandersi in modo sostenuto del 4% nel 2022 e di circa il 3,5% nel 2023, l’inflazione rimarrà vicina al 5% nella prima metà di quest’anno e dovrebbe scendere rapidamente a circa il 3% entro la fine del 2022 e al target del 2% solo nel corso del 2023.
Ecco quindi che slitta il primo rialzo dei tassi dal 2018. Ma la nuova stretta arriverà presto. La banca centrale ha infatti rimosso la sua forward guidance ultra-accomodante, un chiaro segnale che la prima revisione potrebbe verificarsi dopo l’ondata di Omicron e l’impatto delle restrizioni in questo primo trimestre. Tradotto: al prossimo meeting del 2 marzo la Boc potrebbe fare degli aggiustamenti.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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