Ma la Coldiretti lancia l’allarme ricordando che l’apertura delle frontiere rischia di essere vanificata dal problema dei vaccini non riconosciuti in Italia ed in Europa con cui molti stranieri si sono immunizzati
Parte oggi il primo “Click day” per l’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato, come stabilito dal “decreto flussi” del 21 dicembre 2021, che ha fissato le quote dei lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia.
A partire dalle 9:00 e per la quota di 20 mila unità potranno presentare l’istanza “tutti coloro i quali, muniti di una identità Spid e attraverso il sito nullaostalavoro.dlci.interno.it, hanno intenzione di procedere all’assunzione di lavoratori nei settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, agricolo, turistico-alberghiero ed edilizio, per lavoro non stagionale, lavoro autonomo nonché tutti coloro che intendono convertire il proprio permesso di soggiorno in lavoro subordinato o autonomo“.
Il decreto flussi inoltre prevede, altresì, la possibilità di fare ingresso nel territorio dello Stato, per motivi di lavoro autonomo, a 500 cittadini non comunitari residenti all’estero, i quali siano imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l’economia italiana, che preveda l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro, nonché la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro; liberi professionisti che intendono esercitare professioni regolamentate o vigilate, oppure non regolamentate ma rappresentate a livello nazionale da associazioni iscritte in elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni; titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, numero 850; artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati; cittadini stranieri che intendono costituire imprese “start-up innovative” ai sensi della legge 17 dicembre 2012, numero 221, e che sono titolari di un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa.
Potranno essere ammessi in Italia anche 100 cittadini stranieri non comunitari, residenti all’estero che abbiano completato programmi di formazione ed istruzione nei Paesi di origine e 100 lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Venezuela, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo.
Inoltre sono convertibili in permessi di soggiorno per lavoro subordinato: 4.400 permessi di soggiorno per lavoro stagionale; 2.000 permessi per studio, tirocinio e/o formazione professionale; 200 permessi di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea.
Convertibili invece in permessi di soggiorno per lavoro autonomo 370 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale; 30 permessi di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo,
rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea.
La Coldiretti ha sottolineato che il decreto flussi 2022 riguarda complessivamente quasi 70 mila lavoratori stranieri, in buona parte assorbiti dall’agricoltura. La possibilità di ingresso è importante per salvare i raccolti e garantire l’approvvigionamento alimentare, in un settore ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri, nonostante la crescita di interesse tra gli italiani. In questo contesto però l’apertura delle frontiere agli stranieri rischia di essere vanificata dal fatto che molti braccianti provenienti da Paesi extracomunitari non possono lavorare in quanto vaccinati con il siero russo Sputnik o con quello cinese Sinovac non riconosciuti in Italia ed in Europa. Un limite che, sottolinea la Coldiretti, va superato, anche considerando il fatto che un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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