Secondo gli esperti per far si che il remote working sia davvero produttivo sono necessarie una buona postazione, il mantenimento dei legami sociali con i colleghi e la pianificazione anticipata delle attività principali
Lo smart working è ormai una realtà assodata ma occorre trovare un nuovo equilibrio tra il lavoro da remoto e quello in presenza (lo abbiamo visto qui). È importante organizzarsi al meglio per vivere questo contesto ibrido. A venire in soccorso sono gli studi internazionali Cegos che hanno elaborato alcune pratiche relative alle competenze da sviluppare.
Il primo passo da fare è quello di creare la propria working area. Una buona postazione è fondamentale per lavorare bene, sia che ci si trovi a casa, in un ufficio in coworking o in mobilità. Bisogna trovare il posto giusto e prestare molta attenzione alla scelta dei mobili. È necessaria un’ottima sedia da ufficio, essenziale per una corretta postura.
È indispensabile restare connessi, cercando di mediare tra la focalizzazione sui compiti e il mantenimento dei legami sociali con i colleghi ed eventuali clienti. Importante, quindi, definire attività responsabilità, procedure e strumenti comuni di collaborazione scelti in base all’obiettivo da raggiungere. La tecnologia può aiutare a superare il proximity bias , ovvero la dinamica che porta a favorire chi si incontra di persona. Gli esperti consigliano di fare largo uso di webcam, soprattutto per riunioni e videoconferenze, e-mail e telefonate.
Il segreto per la corretta gestione del lavoro è la pianificazione anticipata delle attività principali. attraverso una to do list. A questo proposito è consigliabile stimare la durata dei compiti, ritagliandosi un margine di sicurezza per gli imprevisti, utilizzare dei tool per la gestione delle mansioni e segmentare il lavoro in micro-attività per auto motivarsi.
Vanno poi tenuti a mente i due principi per essere più produttivi. La legge di Pareto, che serve ad identificare ogni giorno il 20% delle attività strategiche che permetteranno di raggiungere l’80% dei risultati, e il principio di Laborit. Quest’ultimo si basa sul fatto che le ore del giorno non sono equivalenti fra loro, quindi sarebbe preferibile dedicare la mattina alle attività più strategiche e il pomeriggio a quelle di routine.
di: Francesca LASI
FOTO: PIXABAY
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