Record anche per la produzione netta di petrolio. Gli utili trimestrali deludono le attese
L’utile trimestrale di Chevron delude le attese. L’azienda petrolifera statunitense costituita nel 1911 in California ha registrato un utile rettificato di 4,9 miliardi di dollari, o 2,56 dollari per azione diluita, nel quarto trimestre 2021, rispetto agli utili rettificati di 298 milioni di dollari, o 0,16 dollari per azione diluita dello stesso periodo del 2020.
Si tratta della prima tra le principali compagnie petrolifere ad aver pubblicato i risultati trimestrali che hanno deluso gli analisti: il mercato si aspettava un utile di 3,12 dollari per azione, secondo dati Refinitiv.
Chevron ha registrato un utile rettificato per l’intero anno 2021 di 15,6 miliardi di dollari, o 8,13 dollari per azione diluita, rispetto a un utile rettificato di 172 milioni di dollari, o 0,09 dollari per azione diluita, nel 2020.
La produzione netta di petrolio è cresciuta nel 2021, raggiungendo un record di 3,10 milioni di barili al giorno. Le maggiori entrate nette provenivano da attività nel bacino del Permiano, nel Golfo del Messico e in Australia, mentre le maggiori riduzioni nette provengono dalle attività in Kazakistan. Il flusso di cassa dalle operazioni nel 2021 è stato di 29,2 miliardi di dollari, rispetto ai 10,6 miliardi di dollari nel 2020.
Soddisfatto Mike Wirth, presidente e amministratore delegato di Chevron, che ha sottolineato che il free cash flow è a livelli record: 21,1 miliardi di euro nell’intero 2021, di cui 6,9 miliardi nel quarto trimestre dell’anno. «Siamo un’azienda migliore di quella di pochi anni fa: siamo più efficienti in termini di capitale e costi, e ciò ci consente di restituire più denaro agli azionisti», ha annunciato.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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