In una nota diffusa dal gruppo le società definiscono “superata” la funzione per cui il Patto parasociale era stato sottoscritto e annunciano la volontà di perseguire “proprie strategie”
Le società del gruppo Caltagirone hanno comunicato il loro “recesso unilaterale e con effetto immediato dal Patto” sottoscritto lo scorso 10 settembre con Delfin di Del Vecchio e Fondazione Crt per le azioni ordinarie di Assicurazioni Generali (leggi qui).
Il recesso è stato comunicato ieri.
Come si legge nella nota, le società infatti “ritengono ormai superata la funzione cui il Patto era preordinato. Conseguentemente le società gruppo C intendono sciogliersi dagli impegni, ancorché di sola consultazione, previsti dal Patto in vista del prossimo appuntamento assembleare così da perseguire le proprie strategie e prescegliere le proprie politiche di voto e di esercizio delle prerogative di azionista in modo aperto nel confronto con il mercato e la generalità degli investitori. Ciò anche nell’ottica di evitare di alimentare ricostruzioni tante fantasiose quanto infondate circa i contenuti degli impegni reciproci che erano stati convenuti“.
«Hanno maturato la decisione di presentare una propria lista per il rinnovo del Cda di Assicurazioni Generali, sebbene non sia stata ancora assunta una univoca determinazione circa la promozione di una lista cosiddetta “lunga” oppure “corta” – aggiunge la nota. – Non è mai emersa, da parte della compagnia, alcuna effettiva disponibilità al confronto rispetto alla finalità condivisa dai pattisti. Si pensi alla circostanza che la volontà di confermare l’attuale Ceo è stata resa nota prima e a prescindere da alcuna adeguata interlocuzione e per di più prima dell’approvazione della procedura, assai censurabile nei contenuti per la presentazione di una lita del Consiglio, scelta che non è sorretta da alcuna giustificata motivazione».
«Si pensi, ancora, alla circostanza che, ad onta delle molte riserve espresse in seno al Consiglio e dal mercato, Assicurazioni Generali, nel mentre – prosegue la comunicazione indirizzata a Delfin e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino – ha proseguito le iniziative volte alla presentazione di una lista del Consiglio, ha presentato un nuovo piano industriale che si colloca nel solco della gestione sino a ora portata avanti e ritenuta del tutto insoddisfacente dalle società gruppo C, e comunque, che ignora le istanze di cambiamento condivise dagli aderenti al Patto parasociale».
«Già successivamente alla sottoscrizione del Patto – conclude, – sono state, e continuano a essere, diffuse dalla stampa illazioni di ogni tipo circa diversi e ulteriori obiettivi che i paciscenti avrebbero inteso perseguire. Narrazioni evidentemente aliene dalla realtà, e che tuttavia contribuiscono a alterare la percezione in merito alle reali, documentate e univoche finalità del Patto».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/CLAUDIO PERI
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