Secondo mandato per il presidente uscente: gli schieramenti non hanno raggiunto un’intesa ma hanno voluto salvaguardare la stabilità del Paese
Sergio Mattarella, neoeletto capo dello Stato per la seconda volta consecutiva, giurerà il 3 febbraio 2022, giorno di scadenza del primo mandato. quel giorno la campana di Montecitorio scandirà la liturgia istituzionale che prevede 21 spari a salve del cannone del Gianicolo e il viaggio a bordo dell’iconica Lancia Flaminia, dalla sua residenza romana fino al Quirinale.
Mattarella, che ha ricevuto 759 voti a favore, è il secondo presidente più votato della storia della Repubblica dopo Sandro Pertini e ha risposto a una chiamata corale di tutto l’arco parlamentare, ad eccezione di Fratelli d’Italia e Alternativa.
L’eventualità di un Mattarella bis, tanto paventata già da prima dell’inizio delle operazioni di voto lo scorso 24 gennaio, si è dunque avverata. Dopo giorni di vertici e incontri, infatti, gli schieramenti politici non sono riusciti a trovare un nome che accontentasse tutti. In nome della stabilità del Paese è intervenuto anche il premier Mario Draghi che ha svolto il ruolo di mediatore prima che il presidente uscente, infine, si dicesse “a disposizione” durante un incontro con i capigruppo.
Il risultato sembra accontentare la maggior parte degli esponenti politici. L’unico partito ad essere rimasto fuori come dicevamo è Fratelli d’Italia. «Noi non voteremo il Mattarella bis – aveva già annunciato la leader Giorgia Meloni prima dell’ottava votazione. – É un’anomalia istituzionale, quella della rielezione al Quirinale, lasciata aperta dalla Costituzione solo per un’emergenza reale. E al settimo scrutinio, come extrema ratio. Noi voteremo Nordio perché siamo gli unici a non cambiare idea. Non mi raccontino che hanno vinto tutti: a inizio settimana nessuno voleva il Mattarella bis».
La rielezione di Mattarella sembra coincidere con uno spacco all’interno della coalizione di centrodestra. A differenza di Meloni, infatti, Silvio Berlusconi aveva garantito il voto degli azzurri mentre Matteo Salvini si era detto soddisfatto “perché si rischiava di andare avanti tra veti, litigi e beghe“.
«La sua figura oggi fa felici tutti gli italiani. Il Governo esce più forte e la maggioranza è stata unita» – è stato invece il commento del segretario dem, Enrico Letta.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA
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