Dalla Campbell’s Soup alla Bodweiser, i grandi marchi del settore gastronomico puntano sui Non Fungible Token
Il settore del Food approda sul mercato in espansione dei Non Fungible Token, ovvero dei certificati che danno l’autenticità digitale garantita tramite blockchain a opere fisiche. Inizialmente è nato per riprodurre digitalmente capolavori dell’arte pittorica, così da garantire guadagni più stabili e sicuri agli artisti che la producono, ma ultimamente è arrivato anche nel settore gastronomico.
Per esempio, oltreoceano la ditta delle lattine Campbell’s Soup, resa famosa dalla serie di 32 riproduzioni serigrafiche realizzate dal pittore Andy Warhol nel 1962, ha iniziato a produrre NFT delle proprie confezioni, simili a delle vere e proprie opere d’arte visto che sono da collezione.
La birra Bodweiser ha finito per creare una linea digitale delle lattine più famose e rappresentative, andate a ruba.
A New York è di prossima apertura il Flyfish Club, primo ristorante NFT al mondo, un club esclusivo quanto mai privato, a cui potranno accedere solo quegli avventori che abbiano preacquistato degli NFT. Ovvero coloro la cui autorizzazione all’accesso è verificata tramite blockchain.
Nel terzo trimestre del 2021 il mercato degli NFT valeva 10 miliardi di dollari: ad oggi, il settore è così in espansione che nel Flyfish Club sono già stati venduti più di 1.500 token al costo di 2,5 Ether oppure 8.200 dollari.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH
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