L’avviso, rivolto alle imprese pubbliche, consente di digitalizzare il patrimonio culturale. A disposizione 200 milioni di euro
È stato pubblicato un avviso rivolto alle imprese interessate a digitalizzare il patrimonio culturale nazionale. Per partecipare c’è tempo fino alle 14 del 21 febbraio 2022.
La procedura è gestita da Invitalia per conto del Ministero della Cultura – Digital Library. La presentazione della domanda dovrà avvenire tramite la Piattaforma Telematica di Invitalia.
«L’avviso – spiega l’agenzia – rappresenta una consultazione preliminare del mercato in vista delle successive gare che saranno indette da Invitalia per conto dell’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library. Saranno quindi raccolte informazioni sugli operatori economici attivi nel campo dell’acquisizione di contenuti digitali, nell’elaborazione e post-produzione dei dati e nella metadatazione di risorse digitali».
La creazione di un patrimonio digitale della cultura è prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). A disposizione ci sono 200 milioni di euro. L’obiettivo è produrre entro la fine del 2025 almeno 65 milioni di nuovi contenuti digitali: libri e manoscritti, documenti e fotografie, opere d’arte e artefatti storici e archeologici, monumenti e siti archeologici, materiali audiovisivi. Il patrimonio sarà poi reso disponibile per la fruizione pubblica attraverso piattaforme dedicate.
Come spiega il Sole 24 Ore, questo avviso pubblico “non è un appalto di servizi e non è vincolante per l’amministrazione; tuttavia, segna l’inizio del programma di investimento di 200 milioni di euro”.
L’avviso precede tutta una serie di gare di appalto di servizi che saranno pubblicate dopo la sua scadenza, fissata per il prossimo 21 febbraio. Poi ci sarà l’aggiudicazione alle imprese per lo svolgimento dei servizi di digitalizzazione.
Per partecipare alla manifestazione di interesse, le imprese devono rispondere a un questionario di 20 sezioni. Bisogna indicare, tra gli altri, i dati di fatturato, il codice Ateco, le modalità di partecipazione singola o associata, ma ci sono anche quesiti riguardo le categorie di beni da digitalizzare (carta, fotografia, oggetti museali, materiali audio e video, siti, monumenti e ambienti). Inoltre, si chiede il posizionamento di mercato rispetto al servizio, la capacità produttiva giornaliera, le certificazioni e le competenze del personale.
di: Francesca LASI
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