Da uno studio emerge che i Millennials e la Generazione Z sono sempre più attenti all’ambiente e disponibili a cambiare il proprio stile di vita
I giovani consumatori sono sempre più orientati a uno stile di vita sostenibile e disponibili ad affrontare cambiamenti coerenti con i propri valori. È quanto emerge da uno studio del Credit Suisse Research Institute, che ha preso in esame le risposte di 10.000 persone in dieci Paesi, di età compresa tra 16 e 40 anni sul valore della sostenibilità per i giovani consumatori e consumatrici.
Uno dei principali risultati dell’analisi è che il livello di impegno per la tematica è nettamente più elevato nei Millennials e della Generazione Z delle economie emergenti rispetto a quelli che vivono nei Paesi sviluppati. La quota di consumatori attenti all’ambiente, disposti ad accettare eventuali norme più severe se necessarie, a pagare un prezzo più alto per prodotti sostenibili e a spostare i consumi verso prodotti più “green” è più alta in Messico, India e Cina. Tra i giovani di Francia, Germania e Stati Uniti sembra invece sembra emergere il contrario.
«È ormai noto che la generazione più giovane prende molto più sul serio le considerazioni in materia di clima rispetto alle generazioni precedenti, comprendendo e preparando la strada verso il cambiamento – commenta Eugène Klerk, responsabile Global ESG & Thematic Research presso Credit Suisse – Questo sondaggio ci ha permesso di approfondire diversi aspetti della sostenibilità che interessano in particolare i giovani consumatori e di ricavarne preziose informazioni da 10 mercati chiave. Un dato interessante è che i Millennials superano la Generazione Z in fatto di fedeltà all’agenda della sostenibilità, mentre sorprendentemente i consumatori dei mercati emergenti sembrano nel complesso più impegnati sul fronte ecologico di quelli dei mercati più sviluppati. Considerando che questi giovani diventeranno i consumatori con il più alto livello di spesa nei prossimi decenni, è importante comprenderne i valori e le preferenze di consumo».
Dal sondaggio emerge anche un alto livello di ansia tra i più giovani in relazione alla sostenibilità. In tutti i dieci Paesi, il 65%-90% si dice preoccupato o molto preoccupato per l’ambiente. Ma la fiducia in un futuro più sostenibile è bassa: meno del 30% ritiene, infatti, che gli obiettivi di lungo termine di lotta al cambiamento climatico verranno probabilmente raggiunti. Nonostante questo, circa il 75% degli intervistati intende vivere in modo sostenibile in futuro, mentre il 25% cercherà di convincere familiari e amici a fare lo stesso.
Di una cosa i giovani sono convinti. Per creare un mondo più sostenibile occorre educare maggiormente riguardo all’intensità ambientale di prodotti e servizi di consumo. I risultati evidenziano una correlazione positiva tra impegno dei consumatori per la sostenibilità e livello di istruzione. Circa il 60% che per aumentare la sostenibilità è necessaria una maggiore attenzione a questo tema nell’ambito dell’istruzione.
I giovani consumatori mostrano una forte disponibilità a spendere di più per prodotti sostenibili, come energia solare, isolamento termico per la casa e veicoli elettrici. Oltre ad assumersi la responsabilità sul piano personale, ritengono che sia necessario vietare e tassare i prodotti non sostenibili, così come migliorare le conoscenze e imporre alle imprese una governance e requisiti di rendicontazione più severi. Resta elevato lo scetticismo sui dati pubblicati dalle aziende e sul loro modo di riferire in materia di sostenibilità.
di: Francesca LASI
FOTO: