L’Organizzazione ha subito pressioni per pompare di più ma è anche vero che alcuni Paesi continuano a non soddisfare i target. Preoccupano le tensioni geo-politiche
L’Opec+ mantiene il target di un aumento del petrolio di 400 mila barili al giorno. Il cartello petrolifero non cambia la politica di rialzo graduale della produzione di greggio a marzo, decisa lo scorso luglio dopo i tagli introdotti in piena pandemia.
L’Organizzazione ha subìto pressioni da parte dei principali Paesi consumatori, come Stati Uniti, India e Giappone, per pompare di più e sostenere la crescita economica, raffreddando la fiammata dell’inflazione energetica, ma non ha ceduto sostenendo che il mondo sta affrontando una carenza di energia per lo più a causa delle decisioni legate alla transizione ecologica.
Dall’altra parte è anche vero che diversi membri dell’organizzazione, tra cui Angola, Nigeria e Malesia, hanno faticato a soddisfare le quote target a causa dei sottoinvestimenti degli ultimi anni.
Ed il tutto avviene in un contesto delicato a livello geopolitico. Preoccupano le tensioni tra Ucraina e Russia su possibili cali della produzione, innescati da sanzioni internazionali a Mosca.
C’è poi da dire che l’American Petroleum Institute ha riferito che le scorte di petrolio degli Usa sono diminuite a sorpresa di 1,6 milioni di barili la scorsa settimana e ora si prevede che una grande tempesta invernale colpirà gran parte delle zone centrali del Paese e si estenderà a parti del nord-est questa settimana, portando forti nevicate, pioggia gelata e ghiaccio.
Insomma il contesto in cui opera l’Opec non è semplice. Staremo a vedere i prossimi sviluppi.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
Ti potrebbe interessare anche: